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Liberalizzazioni. L'imposta del Pra? Giusto toglierla

Corriere del Trentino, 28 gennaio 2007


Commento alle contestazioni di alcune categorie economiche rispetto ai provvedimenti del decreto sulle liberalizzazioni

"Come ha detto il premier Prodi, le liberalizzazioni non sono contro nessuno. Sono azioni che servono a introdurre più competitività ed efficienza in tutto il sistema Paese".

 

Senatore Tonini, valuta come fondate le proteste in merito al disegno di riforma sollevate dai rappresentanti regionali degli ordini professionali?

Chiariamo innanzitutto che il percorso in questa materia è appena iniziato. Sulle modalità tecniche il discorso è aperto. Ma su una cosa occorre essere chiari. Le liberalizzazioni non sono contro nessuno in particolare. Sono per il bene del Paese. Che ha bisogno di maggiore competitività e innovazione per stare al passo con il confronto globale.

 

Gli iscritti agli ordini temono una cosa più delle altre: l'ingresso del capitale negli studi, con la costituzione di società che "vendono progetti e consulenza", cambiando il ruolo del professionista.

Si tratta di un processo che all'estero è già una realtà. O ci adeguiamo o le nostre aziende dovranno andare fuori dall'Italia per trovare questi servizi. La verità è che il costo della concorrenza globale non possono pagarlo solo le tute blu

 

L'abolizione del Pra e della relativa imposta rischia di produrre un ammanco di 10 milioni per la Provincia.

Esistono degli strumenti compensativi per questo tipo di variazioni. Ma l'importante è togliere balzelli ai cittadini. Se poi questo si riflette in un minore introito per gli enti pubblici è comunque un male minore

 

Intervista raccolta da Stefano Voltolini